Cellatica

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di Palazzo Folonari

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La strada che sale dal municipio e dalla parrocchiale, verso i ronchi da cui domina il Santuario della Stella, porta ad un punto particolarmente suggestivo dell’abitato di Cellatica, dove si concentrano numerosi edifici storici e si registrano ancora alcune murature antiche, forse medievali.

Posta sul tracciato di Vicolo della Cinta, Palazzo Folonari deve il suo nome attuale alla famiglia che lo rilevò nel 1920, ma nacque come proprietà dell’importante famiglia Sala, famiglia con diverse proprietà nella vicina Gussago e presente a Cellatica sin dal XV secolo. A loro appartenne fino alla fine del Settecento, per poi passare alla famiglia Borgondio.

Dalla strada, l’accesso alla villa, attraverso un cancello in ferro battuto fra pilastri quadrati, compreso tra due guardiole già ottocentesche, è preceduto da un cortile circondato da edifici rustici, di uso agricolo, oltre il quale si trova l’ingresso monumentale: un elegante portale settecentesco con arco bugnato, sormontato da un fregio affrescato, alla dorica, con metope dipinte intervallate da triglifi.

Dal portale si raggiunge la corte interna della villa, strutturata su pianta ad elle e dotata di un prospetto sobrio, privo di decorazioni: seguendo un modello largamente diffuso sul territorio, il piano terreno è dotato di un portico, privo di colonne e con archi a sesto pieno, intervallati da semplici lesene prive di capitello, ma terminanti direttamente nella cornice marcapiano con leggera modanatura. Ingentilisce la vista del portico una vera da pozzo in pietra bianca, forse un brano scultoreo di reimpiego, con stemmi purtroppo abrasi.

Al secondo piano, semplici finestre sono incorniciate da una cornice pittorica recente.

L’edificio conserva all’interno alcuni ambienti decorati: l’accesso al primo piano avviene attraverso una scala a chiocciola di gusto rinascimentale, che porta ad una galleria con soffitto a travetti della stessa dimensione del portico inferiore. La sala più interessante è il salone del XVI secolo che si affaccia sulla galleria, con una decorazione di stampo mitologico molto originale: sulla volta, con mensoloni a volute e cornici di gesso, alcuni riquadri ospitano ritratti a figura intera, a formare una galleria di uomini e donne illustri, iconografia in voga nella decorazione delle case signorili. La volta è completata da lunette con figure femminili dell’antichità: Venere, Virginia, Cleopatra e Leda. La ragione di una tale celebrazione tutta al femminile, dedicata alle mulieres dell’antichità, meriterebbe un approfondimento: solitamente, in occasione di matrimoni illustri, gli ambienti dei palazzi ricevevano una nuova decorazione e la scelta di rappresentare donne dell’antichità, tra cui Venere, dea dell’amore per eccellenza, racchiude un chiaro significato epitalamico.