
Importantissimo centro lacustre, Iseo conserva ancora, nelle sue vie, numerose testimonianze di vera e propria archeologia urbana. Nonostante le numerose ricostruzioni, succedutesi, in particolare, nel secolo scorso, le sue architetture presentano, infatti, più che in qualunque altro paese fra quelli sebini, il tessuto urbano di origine medievale, con muri ben leggibili, come veri e propri libri aperti, in grado, grazie ad una corretta analisi stratigrafica, di farci leggerne l’evoluzione storica.
Questa affascinante complessità edilizia è ben rappresentata dal Palazzo dell’Arsenale, edificio fortemente stratificato, che sorge nel centro storico di Iseo, all’incrocio fra Piazza Statuto e Via Sombrico: una contrada che, in assoluto, conserva il maggior numero di muri medievali ancora leggibili. Il palazzo, forse da identificarsi con l’honorevole casamento appartenuto ai nobili Rampinelli, ospita oggi un importante spazio espositivo, ma la sua storia e i diversi utilizzi che ne vennero fatti sono suggeriti dalle sue murature.
Il fatto che il primo nucleo dell’edificio sia sorto nelle contingenze della piazza del mercato e a poca distanza dal lago rende plausibile un suo utilizzo come edificio commerciale, per il deposito delle merci. Costruito tra XII e XIII secolo, il palazzo mostra due prospetti in affaccio sulla via, molto differenti fra loro: il prospetto sud, in affaccio su via Sombrico, presenta la più interessante stratificazione, a cui si deve l’aspetto disomogeneo delle aperture e della muratura. Il portico terreno è formato da cinque arcate a tutto sesto di dimensioni diseguali, che si aprono direttamente nella muratura, prive di ordine architettonico e poggianti su un massiccio stipite in pietra. Le aperture dei piani superiori sono dovute ad interventi cronologicamente differenti: le due finestre con arco a tutto sesto ribassato, visibili sulla sinistra, sono infatti coeve alle arcate del piano terreno, di cui riecheggiano i profili. Le due aperture a destra, dal profilo più svettante e con arco a sesto acuto, decorate da fregi in cotto, mostrano un aggiornamento del gusto ai canoni del gotico avanzato e sono pertinenti ad un intervento di aggiornamento del palazzo, avvenuto tra XIV e XV secolo. In questo arco di tempo non meglio precisabile, il palazzo subì, infatti, un riadattamento a fini abitativi: a questo intervento si deve il prospetto ovest, con elegante portico aperto costituito da quattro arcate a ogiva, corrispondenti ad un portico affacciato sul giardino interno, elemento indispensabile delle dimore signorili medievali. Il palazzo, come tutte le dimore signorili del territorio, dovette ricevere anche un’importante decorazione pittorica, di cui l’unica, flebile traccia è un affresco con figura femminile e imbarcazioni.

