
Posto a sud ovest dell’abitato di Paratico, sulla via che collega il centro lacustre a Capriolo, il complesso del Vanzago è un nucleo edilizio pluristratificato, che conserva testimonianza di una storia che, dal XIII secolo, arriva al pieno Ottocento. Il nome “Vanzago” significherebbe “villaggio vicino all’acqua” ed è forse dovuto alla sua vicinanza con alcune sorgenti.
Il complesso si profila come un interessante insieme di strutture, fortemente rimaneggiato a causa della conversione prima in convento e poi, nel 1850, in ospedale: trasformazioni che hanno reso estremamente difficoltosa la sua lettura.
La prima attestazione documentaria risale al 1237, in piena età comunale. Questo dato cronologico, unito alla posizione significativa del complesso, rendono molto probabile che, in origine, esso fosse una fortificazione, parte di un sistema articolato e complesso di strutture incastellate che caratterizzavano il territorio, seguendo il corso del fiume Oglio: tra queste, il vicino castello di Paratico, sorto su un luogo strategico, dominante tutta la parte meridionale del Lago d’Iseo, nel punto di collegamento tra la sponda bresciana e quella bergamasca.
Come presidio militare di una certa importanza, la fortificazione fu coinvolta negli eventi politici che interessarono la città di Brescia, alla vigilia dell’assedio di Federico II, impegnato nella lotta contro i comuni lombardi antimperiali: nel 1237, anno in cui si consumava una campagna militare proprio sul territorio bresciano, terminata con la battaglia di Cortenuova, il castello si schierò dalla parte dell’imperatore. Tre anni dopo l’assedio di Brescia, conclusosi con la vittoria degli assediati, nel 1241 il complesso fortificato di Paratico fu abbattuto dalle milizie comunali.
Dobbiamo però credere che non tutto l’edificio venisse smantellato, ma che la sua importanza strategica fosse messa a buon frutto nei decenni seguenti: nonostante gli importanti interventi dei secoli successivi, un nucleo originario, risalente al XIII secolo, rimase inglobato all’interno delle trasformazioni di età moderna. A questa riconversione dell’edificio, da difensivo ad abitativo e agricolo, si deve l’attuale complesso, articolato in cinque ali disposte attorno a due corti.
Altre testimonianze importanti, di epoca rinascimentale, sono leggibili nella corte meridionale, dove il blocco centrale conserva ancora tre corpi di fabbrica risalenti al Quattrocento, con interessanti tracce di pittura parietale. Sul lato meridionale si trova anche il giardino, chiuso da un muro di cinta.
Nel corso del XVIII secolo si attuò un massiccio intervento di riallestimento edilizio, che portò ad una netta distinzione degli spazi abitativi e signorili, concentrati attorno alla corte sud e al brolo, da quelli di utilizzo agricolo, organizzati nella corte nord. A questo intervento si deve la costruzione del portico su colonne in arenaria, mentre più antica doveva essere la piccola chiesa, di cui si scorge ancora il campanile, visibile tutt’oggi su un angolo del complesso.
Il 31 luglio 1850, ottenuta l’approvazione da parte del governo austriaco, per iniziativa del frate benedettino don Ambrogio Cacciamatta veniva inaugurato il Convento-Ospedale di Vanzago e tutte le strutture storiche del complesso venivano riconvertite ad uso ospedaliero.

